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Il topo di biblioteca 45

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Battista la mattina ebbe l’ordine di lasciar correre l’acqua per il rubinetto.

— Macchè, non mi fa nessuna impressione. Io sto benissimo!

E anche a bere Barolo nel cristallo lucido non gli faceva impressione.

“Benissimo! Ma è veramente vergognoso che un uomo che ha sempre avuto coraggio, deva ora avere tanta paura. Ma confronta il tuo caso, — diceva, — con quello di Dante! Tutti contro di lui, che se lo trovavano, te lo bruciavano vivo e senza remissione, e lui contro tutti; e te li scaraventa all’inferno i suoi nemici fra quelle fiamme cantanti, senza paura di nessuna querela per diffamazione; e poi va solo a cercare l’eterno, il nirvana, l’assoluto, Dio, lui, solo! e naviga l’oceano spiritale, con tutte le vele spiegate.

  O voi che siete in piccioletta barca,
  Tornate a riveder i vostri lidi!

E gli pareva che Dante mandasse indietro lui, e i suoi Leviathan.

“Allor va tu, che sei saggio e valente, —

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