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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Santippe.djvu{{padleft:107|3|0]]lò: — Oh, ma cosa è questo, Assioco? Come? tu che ti sei sempre mostrato valoroso nei finti combattimenti, adesso hai paura di quelli veri? Ma non sapevi tu che la vita è come una peregrinazione, un passaggio? No, non è da uomo nè da Ateniese lamentarsi così.

— Belle parole, Socrate, — rispose Assioco faticosamente, — ma non valgono un fico secco: io ho paura, capisci tu?, quando penso che fra poco sarò senza luce e privato di tutti i miei poderi e delle mie ricchezze, e mi sentirò trasmutato in putrefazione ed in vermini; e questo avverrà in qualunque luogo mi mettano. Sai tu che è orribile?

— Ma tu parli, Assioco, — disse Socrate, — come se dopo morto avessi da tornare ancora vivo! Di’ un po’, Assioco, al tempo del governo di Dracone

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