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Socrate e la Morte 97

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Santippe.djvu{{padleft:114|3|0]]della verità fiorente: voleva sapere di preciso quello che sarebbe accaduto di lui personalmente; e allora Socrate gli parlò della geografia di oltretomba, cosa molto incerta anche allora, cioè di certe beate isole dove vanno a finire i morti.

— Queste beate isole lontane sono circondate dal profondo oceano. Tre volte all’anno la terra ferace matura di per sè rigogliosi frutti e dolci come il miele. Le anime dei morti vi soggiornano libere da ogni affanno. Ma bada, Assioco, che prima di arrivare a quelle isole, si va in una pianura chiamata il luogo della verità perchè lì ci stanno i giudici, e bugie non se ne possono dire, nè i giudici si possono comperare come in Atene. Se nella vita sarai stato buono, o Assioco, se sarai vissuto piamente, allora essi ti imbarcano per quelle isole

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