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Socrate e la Morte 99

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Santippe.djvu{{padleft:116|3|0]]mi metto qui quieto! — E le palpebre gli scesero giù, e Assioco vide il suo viaggio verso le Isole Fortunate, con tutte quelle belle cose che lo aspettavano di là. Peccato che ci fosse quella pianura della verità; ma sperava di cavarsela abbastanza bene. Del resto, poi, tutto il mondo è paese, e i giudici di quella pianura era probabile che fossero anche loro un po’ come quelli di Atene, cioè gente da bene con cui non è difficile venire ad onesti accomodamenti.

Stette un po’ Socrate riguardando silenziosamente, quando Assioco si riscosse e domandò:

— Credi tu, Socrate, che sia necessario molto denaro portare nell’Ade?

— Non credo.

Assioco volse, consolato, uno sguardo verso il forziere dell’oramai vana pecunia.

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