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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Santippe.djvu{{padleft:119|3|0]]rivedeva presenti ancora, al di là della morte.
E la bella fontana mormorava nel mezzodì.
Suo padre era stato uno scultore e si chiamava Sofronisco; la madre sua si chiamava Fenarete, ed era stata una levatrice. Ebbene, egli proseguiva nel mestiere del padre e della madre: era uno scultore di anime ed un alleviatore del dolore umano, come sua madre, la levatrice.
Pensava anche alle fole dette ad Assioco, a quelle improvvise, strane parole che gli erano venute su dal cuore: Oltre a ciò sappi, o Assioco, che molte e belle sono le ragioni le quali mostrano la immortalità dell’anima; e non sapeva più se quelle erano fole o realtà. Il rombo delle sue parole al
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