< Pagina:Panzini - Santippe.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
196 | santippe |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Santippe.djvu{{padleft:213|3|0]]di che? Disoccupato, scioperato, mentecatto, ma reo di che?
— Datti pace, Santippe, — diceva la gente per le vie, — ogni speranza non è perduta.... L’hanno giudicato reo: questo è vero, ma la maggioranza è di soli tre voti. L’ultima parola non è ancor detta. Domani è l’ultima seduta. Meleto, sì, è vero, proporrà domani la pena; ma Socrate ha il diritto di fare una controproposta. È per legge! E allora sappi, Santippe, che sono ancora i giurati quelli i quali devono stabilire la pena.
*
Or dunque, quando venne l’ultimo giorno, grande fu la trepidazione di Santippe.
Ma il dikasterio pareva quel dì muto
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.