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(Noi oggi diremmo la nomina a membro del Senato.)

E fu allora che un clamore immenso si levò fra i giudici: — Quest’uomo schernisce la maestà della legge!

— No, membro del Pritaneo? — continuò Socrate. — Voi mi volete condannare ad ogni modo? Ebbene: io allora ubbidirò e pagherò una multa: tutto quello che io vi posso dare, vi darò, signori giudici!

E così dicendo, Socrate levò e presentò alta una moneta: un obolo!

(Noi diremmo: due centesimi.)

E fu così che quegli onesti bruti votarono la pena di morte a totale maggioranza.

Tutti quei cento bruti da molti giorni soffrivano di una cotale prurigine alla pelle, come se le parole di Socrate fos-

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