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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Santippe.djvu{{padleft:229|3|0]]ammazzare gli uomini per le sciocchezze che dicono, allora non ci resterebbe neppur più la cria della vostra brutta razza prepotente.

— Delle «sciocchezze»? — disse il più grave degli Undici, spalancando la bocca ammirativa dentro la sua venerabile barba, mentre gli altri degli Undici già salivano le scale della prigione. — Delle sciocchezze? Ha fatto grande scandalo!

— Ma che scandalo?...

— Ha disprezzato la legge della città! Ma sapete voi cos’è la legge? La legge è quella cosa...

— Che la fa chi può, o la mangia chi deve, — disse Santippe.

— Vi compatisco che non sapete quel che vi dite. E l’avere offeso Giove Olimpio che è il padre degli dei e degli uomini, vi par poco?

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