< Pagina:Panzini - Santippe.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

Santippe nella prigione di Socrate 219

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Santippe.djvu{{padleft:236|3|0]]

*

Che peccato che Sofocle, il vecchio immortale, che fu trascinato anche lui dai figli davanti ai giudici perchè pe’ suoi sogni negligeva gli affari di casa, che peccato — dico — che egli fosse morto da qualche anno! Se fosse stato in vita allora, avrebbe scritto su la povera Santippe una nuova tragedia, più potente assai delle molte che scrisse su gli eroi e sugli Dei.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.