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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Santippe.djvu{{padleft:243|3|0]]risposo Socrate: E vòlto agli amici: — Era una garbata persona, colui. Mi ha tenuto spesso compagnia.
Poi prese con mano ferma il veleno e bevve tutto di un fiato.
Allora la carcere si riempi di gran pianto. Ma Apollodoro, che tutto quel dì aveva lacrimato come Santippe invece di ascoltare i discorsi di Socrate sull’immortalità dell’anima, diè in un urlo, e venne fuori di sè, e fu allora che Socrate gli disse: — Ho mandato via Santippe specialmente per questo, per non vedere questi eccessi e queste lagrime. — Ed affissando con le grandi pupille gli amici, soggiunse: — Io ho sempre inteso dire che conviene morire lietamente.
Poi attese camminando, finchè il gelo della morte gli giunse al cuore. Allora