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Avvertimenti agli infelici figli di Santippe | 235 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Santippe.djvu{{padleft:252|3|0]]rito. To’! Fanno finta di non conoscermi Non la conoscete più Santippe? la moglie di Socrate, ne Dia, per Giove; e questi qui sono i suoi figliuoli. Non vi hanno nemmeno guardato in faccia, creature mie, e sì che la fisonomia di vostro padre l’avete.
— Oh, — hanno detto coloro sollevando gli occhi al cielo, — non dovreste mai nominarlo, voi, Santippe, quel sant’uomo di vostro marito, dopo tutto quello che gli avete fatto soffrire.
— Soffrire io? Ah, vigliacchi di uomini! Parlano così loro, dopo che mi hanno sviato di casa quel pover’uomo, che gli hanno messa quella vesania, quella frenesia nella testa di andare a cercare il segreto delle cose, e a tener ferma in terra la Dike.
Sì, c’era da lasciarci il ricordo delle