< Pagina:Panzini - Santippe.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.
246 santippe

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Santippe.djvu{{padleft:263|3|0]]cuore che ti spingeva a cercare che cosa ci fosse nell’intima natura di ogni cosa: ti en écaston! Va, va a ricercare ti en écaston, chè non lo saprai mai e quando l’avrai saputo, le cose saranno come prima.

— Se vi salta in mente di andar dietro all’Andreia (valore), all’Aretè (virtù), alla Sofrosine (sapienza), all’Encratia, al Ti en écastron — dice Santippe ai figliuoli, — vi sbatto questo setaccio sulla testa e ve ne faccio una berretta.

*

E la notte è venuta.

Ma di chi è il suono dei vecchi sandali? Di chi è quella voce armoniosa ed ironica?

Chi è?

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.