< Pagina:Panzini - Santippe.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

Ellade, giovinezza del mondo 13

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Santippe.djvu{{padleft:30|3|0]]ditoria dello stesso suo genio: cadde in balìa di quei virtuosissimi ma pesantissimi Romani: forse anche con il suo esempio volle illustrare la verità della sua sentenza: che è meglio morire che vivere, e che ad ogni modo muore giovane chi è caro agli Dei.

*

Questa meravigliosa Ellade antica è oggi ai miei occhi come una necropoli bianca, una città morta piena di statue bianche, dai marmorei occhi vuoti.

Molte volte io, alquanto seccato dai fischi delle macchine, irritati i nervi dal sibilare delle sirene, nauseato anche un po’ dalle circolari, dagli avvisi fiscali di questa nostra civiltà, mi sono rifugiato per mio spirituale riposo in que-

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.