< Pagina:Panzini - Santippe.djvu
| Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
| Come io mi trovai alle prese con Santippe | 31 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Santippe.djvu{{padleft:48|3|0]]
«Ah, con quella testa unta sul sofà! con quei piedacci sul mio voltaire! L’ho stirato proprio questa mattina. E quella puzza nauseabonda di pipa! Un marito non ha più nessun riguardo. Ma chi ha creato i mariti?»
Chi parla così?
È una Santippe che parla così. Ella spalanca le finestre.
«Moglie mia — diceva un marito prudente che voleva andare a letto presto la sera, — che camicetta ti metterai tu per andare a teatro?» Oppure, quando voleva una minestrina leggera in brodo: «Moglie mia, perchè non fai quegli eccellenti gnocchi di patate?»
Altro esempio:
Un signore era diventato principe consorte. Non che egli avesse sposato una principessa di sangue reale; ma
Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.