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Così io parlai per amor di giustizia ed anche per acquetar Santippe, la quale nei ventitrè secoli da che era all’inferno, mi pareva che fosse diventata assai intelligente e saccente; quand’ecco, quei due nomi del Leopardi e di Dante, proferiti come a caso, mi spalancarono per così dire le porte del pensiero, e vidi una terribile visione. Allora non mi seppi più frenare, alzai anch’io la voce, e dissi:

«Sta però il fatto, signora, che voi, Santippe, siete stata la tormentatrice degli eroi, o almeno degli eroi metafisici; e specialmente degli eroi che presero moglie. È una schiera infinita; è una legge costante! Udite, udite, o Santippe:

Ercole ebbe una moglie chiamata Deianira che regalò a suo marito una ca-

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