< Pagina:Panzini - Santippe.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

Socrate per le vie di Atene 55

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Santippe.djvu{{padleft:72|3|0]]stiva mica come Socrate, ma con rara eleganza; le pieghe della clamide di quel Dio erano molto curate, i calzari stupendi, e la chioma la portava lucida e fluente come quella di una bellissima femmina.

Non si pensi per tutto questo che Socrate fosse, come i filosofi cristiani, un disprezzatore della bellezza. Lui non era bello ma era un entusiasta della bellezza, alla quale anzi non dava i confini ristretti che diamo noi. Le chiome bionde del giovanetto Fedone gli producevano un intenso piacere; ma lui ora senza chiome e nel volto era piuttosto anti-estetico.

Tutti gli Ateniesi avevano una fronte diritta ed il naso regolare. Socrate, invece, aveva una fronte un po’ sfuggevole, ed una brutta insenatura si ap-

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.