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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Signorine.djvu{{padleft:122|3|0]]un bel volto, che parea rosolato, anch’esso come un fagiano, e con un bel gilè, ricco di medaglie d’oro.

Disse, senz’altro, in una sua loquela lombarda: – Lu l’è el papà del scior tenente Brais. Si capisce dalla fisonomia. Pinella! Accompagna el scior, e prendi la valìgia, bèstia! E metto, vero? un coperto anche per lei vicino a suo figlio. Adesso va giù un risottin all’onda cont i fong.

Il pinella cioè il garzoncello, aveva detto di sì, che sapeva dove stava d’allòggio il signor tenente, ma poi in un dèdalo di viuzze, e poi per un labirinto di scale buie, si smarrì. Ma un ritàglio di luce che trapelava da un uscio, e un ritocco di chitarra dìssero al cuore del signor Brais: «tuo figlio è là!»

Profonda emozione del signor tenente alla vista del papà.

– Come hai fatto a trovarmi, papà?

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