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158 Signorine

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Signorine.djvu{{padleft:160|3|0]]lata, due fettine di salamino mandavano a letto la famigliola. Lei se ne deve ricordare. Ci vuol altro! In Europa siamo chiusi, in Italia siamo assediati. Vede pure? Lei va in tram, in treno, in un ufficio, in una bottega: tutto pieno, tutto spaventosamente pieno. È mai andata lei all’albergo? in una trattoria? Provi e poi mi dirà.

– Ma se la guerra ha fatto morire tanta gente, e dopo c’è stata la spagnola...

– Sciocchezze! – dissi io. – Ci vuol altro. Non c’è più posto! Anche il piccolo posto qui attorno alla sua villa è di troppo, e fa invidia.

– Ma c’è l’America — disse la signora Andromaca.

– Brava! Ma anche là, cara signora, la gente comincia a crescere. Non sarà oggi, ma domani, e lei vedrà; cioè lei non vedrà: ma domani gli americani chiuderanno le porte. Naturalmente gli americani per stare bene nella loro terra, hanno massacrato, tempo fa, tutti i pellirossi che c’erano prima. La Francia poi vuole tutte le miniere di

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