< Pagina:Panzini - Signorine.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.
58 Signorine ::

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Signorine.djvu{{padleft:60|3|0]]gio che poteva offrire a riscatto della sua pena: un bacio!

Allora le mani di Almerigo Crosio si allentarono. Ah, se i bambini non fossero belli! Se il contatto della loro epidermide non fosse perturbante!

E Almerigo Crosio s’avvide che il sigaro che stava fumando era pessimo, perchè lo faceva stranamente lagrimare. Ma no! Puccin mostrava di avere una fiducia illimitata in quell’incognito che gli era stato presentato sotto il nome di padre: fiducia piena di grazia e di purità: da lui, da lei era venuta fuori quella purità.

Almerigo Crosio prese presso di sè Puccin, se la ricoverò fra le braccia e la baciò a lungo: provava come un refrigerio nel contatto di quella freschezza.

La riguardò a lungo e da quel volto venivano fuori delle reminiscenze di sè; anni molto lontani, quando egli, Crosio, sedeva in grembo della madre sua!

Puro il mattino, soli nel treno: il treno correva con non so quale festività leggera.

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.