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10 i trionfi di eva

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Trionfi di donna.djvu{{padleft:14|3|0]]e battelletti in mare o si rincorrono lunghesso il lido. Ricordavano spesso negli atti il Discobulo ellenico di Mirone.

Tale la vita della spiaggia.

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Ma la sera le signore dell’aristocrazia si coprivano di brillanti e gareggiavano nella varietà delle vestimenta superbe.

Fra queste dame la più splendida era quella che tutti chiamavano il marito di Clodio, il taciturno. Taciturno il marito per quanto la moglie era loquacissima; taciturno per effetto della più inguaribile imbecillità. Le donne, pur aborrendola, non potevano staccar gli occhi da lei: e quando ella appariva, erano condannate a ragionare di lei. Gli uomini, anche quelli che, o l’amore della virtù o il consumo della vita o lo spreco fatto del vizio aveva resi indifferenti o aspri verso il fascino della bellezza, al passaggio di lei s’accorgevano che i loro ragionamenti erano sospesi da un misterioso comando, i loro occhi distratti e, quello che era cosa più strana, non potevano dirne male: era un potente e infiammato alito che passava con lei, e costringeva a piegarsi.

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