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160 | i trionfi di eva |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Trionfi di donna.djvu{{padleft:164|3|0]]la calma per l’equilibrio che si veniva alfine formando tra questa anima nuova e il mondo circostante: era il piacere per la fine dell’angoscioso dissidio che durava da mesi: era il bagliore del suo nudo seno, proteso allo specchio, che le ricordava le carni ignude della sera prima, premiate dal mondo con una cappa di diamanti: era la fine della dolorosa coscienza antica, il principio della coscienza nuova. Era il piacere del rinascere!
Mrs. Evelyne, l’esperta, aveva ragione: occorreva a Nadina una vesta nuova, un nuovo involucro! E Mrs. Evelyne spiava intanto con occhio attento il succedersi di quei sentimenti sul volto della fanciulla, come il medico scruta nell’ammalato gli effetti del male. Quando il sorriso apparve spiegato, disse:
— Quest’abito è per voi, Nadina! — giacchè quel sorriso voleva altresì significare come risposta anticipata all’offerta: «sì, grazie, signora, accetto».
***
Ma questa risposta non venne!
Uno strano cambiamento avvenne:
Un — No! — di paura e di angoscia risuonò nella saletta di prova.
E gli specchi rifletterono quell’angoscia e quella