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210 | i trionfi di eva |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Trionfi di donna.djvu{{padleft:214|3|0]]dezza, sotto la sorveglianza di una governante che si avvistava a distanza di nazione svizzera e di così compiuta goffagine che pareva scelta ad arte per far risaltare la signora. I tre bambini salutarono l’illustre uomo con l’appellativo soave di Papà! — Furono tre squilli argentini di vario tuono che illuminarono il volto del prof. Gaudenzi di una espressione molto affine al sorriso propriamente detto.
— Wie geht es dir?
— Wie geht es dir?
Così aveva suggerito la governante: così avevano ripetuto i tre figli dell’uomo a cui erano concessi in custodia i capitali artistici ed intellettuali del Paese. Solo il più piccino si impaperò domandando al babbo come stesse in lingua volgare: cosa che turbò molto l’amor proprio della governante.
Fui presentato, o, meglio, mi furono presentati tutti i componenti la famiglia.
— Lei è scapolo? — domandò allora la signora.
— Sì, signora.
— Male, ma è una diserzione sociale! Vero, amico mio, che è una diserzione sociale?
Il professore assentì blandamente.
— Quando è così, venga a prendere il tè a casa nostra: il buon esempio la aiuterà al gran passo.
Anche il professore insistette perchè mi recassi a prendere il tè a casa sua, nè io, stretto da tante cortesie, potei rifiutare.