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232 i trionfi di eva

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Panzini - Trionfi di donna.djvu{{padleft:236|3|0]]occhiali con intenzione punto benevola: ricordo che, vedendo l’uomo, me gli sono accostato con certa foga così da rovesciargli sul tavolo un piccolo baluardo di libri e da spargere sul tappeto un certo numero di schede: e sopra tutto mi ricordo di avere balbettato delle parole dolorose e di sdegno.

Fu la voce calma del professore che mi fece tornare in me. Egli aveva deposto le schede e prese a parlare e diceva pianamente: — Va bene: tu mi racconti che sei solito fare delle gite in bicicletta, che questa mattina approfittando della favorevole stagione ti sei recato fuori in campagna a fare la tua solita partita a scopa e che oggi invece sei stato disturbato da una coppia di innamorati....

— Un amore illecito....

— E credi che ciò mi sorprenda? Ma sappilo che di mogli licenziose e di gioventù mondana e scioperata pur troppo nè oggi nè mai si ebbe a patire scarsezza. Anche il giocare a scopa è un piacevole esercizio non eccedendo, benchè siano occupazioni poco conformi all’abito che tu rivesti. Ma io ti domando se è il caso che tu scelga questo luogo e questo momento per venirmi a raccontare....

— È che.... — balbettai io — si tratta di uno di quei fatti gravi che sconvolgono le basi della morale e della famiglia e turbano così profondamente che non si può tacere.

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