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il trionfo del marito di clodio 41

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— Io? — disse l’altra dama che non aveva parlato — io no! Già che dice che sono stata io.... mai più...!

— Scusate — le disse in tuono insinuante e persuasivo il secondo accolito — l’idea dell’ètere è balenata veramente a voi....

La dama scattò: — Ma l’etere volatilisé.... un petit peu — per dare de la spiritualité à l’ivresse. Ma l’etere liquido nel cognac l’avete versato voi.... proprio voi!

— Caspita, voleva andar via per seguire il marito....

— Ebbene, e allora mister Douglas — replicò la dama — doveva capire che era inutile tentare più in là. Siete stati grossiers, molto grossiers tutti e tre.

— Dovevate, dirlo allora.

La dama alzò le spalle.

— Andrò io — disse l’altra dama — qui bisogna finirla, bisogna calmarla. Oramai vien gente. È uno scandalo e dei peggiori.

Si staccò dal gruppo e si accostò alla marchesa.

— Marchesa! — disse umilmente. — Marchesa! — e le toccò l’abito.

Allora ella si voltò: la vedemmo di fronte. Gli occhi erano pazzi e vitrei.

Mister Douglas è pentito — insinuò la dama — è stato un equivoco, assolutamente un equivoco: domanda perdono. Un momento di follìa

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