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12 | noi, che restiamo.... |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Parla una donna Serao.pdf{{padleft:28|3|0]]ra. Poi, più tardi, tutti ci siamo convinti che era pretta verità, quanto ci si narrava, quanto ci si scriveva: più tardi, abbiamo compreso che il sentimento patriottico di chi restava era stato ed era egualmente ammirabile in Francia, dove, per un senso di morale pubblica, per un necessario ritorno a un criterio severo e austero di costumi, era stata abolita, di un colpo, la sfrenata vita di piaceri, a Parigi: mentre a Londra, a Pietroburgo, a Berlino, pareva un dovere civile, quello di continuare a vivere, pensando, volendo, operando, lavorando, e, anche sollevando lo spirito, in distrazioni necessarie, fornite dall’arte. Due forme, dunque, dello stesso sentimento: onorare, a Parigi, quelli che combattevano al fronte, riconducendo il silenzio e la virtù ove erasi scatenata malamente la furia di godere: onorare, a Londra, a Berlino, a Pietroburgo, coloro che si battevano e morivano eroicamente, continuando nelle metropoli, l’opera incessante di lavoro e di ricostruzione sociale. «Voi morite per noi — dicevano i parigini, ai loro prodi soldati — e noi non dobbiamo salire a Montmartre, nei cabarets de nuits a