< Pagina:Pascarella - Sonetti.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

VIII.

E a l’arba fu smontato dar battello,
E piano piano, senza move’ un deto,
Perché non se scoprisse er macchiavello,
4S’agguattassimo drento in un canneto.

Dopo, Righetto fece cór fratello:
— Annate in cinque su pe’ sto querceto,
E scannajate un pò’ pe’ sto stradello
8Si ce fosse un ricovero segreto;

Ché staremo a vedé’ quer che succede;
Intanto lì ce se potrà rimane’
11Finché quarcuno non se faccia vede’. —

E mentre annamio sopra, intorno intorno
Se sentiveno batte’ le campane
14De Roma, che ce daveno er bongiorno!


— 100 —

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Pascarella - Sonetti.djvu{{padleft:106|3|0]]

Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.