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XLV.

E poi semo sur solito argomento,
Ch’hai voja a fa’, ma l’omo è sempre quello!
Ponno mutà’ li tempi, ma er cervello
4De l’omaccio ci ha sempre un sentimento.

Ma guarda! Si c’è un omo de talento,
Quanno ch’è vivo, invece de tenello
Su l’artare, lo porteno ar macello,
8Dopo more, e je fanno er monumento.

Ma quanno è vivo nu’ lo fate piagne’,
E nun je fate inacidije er core,
11E lassate li sassi a le montagne.

Tanto la cosa è chiara e manifesta:
Che er monumento serve pe’ chi more?
14Ma er monumento serve pe’ chi resta.




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