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LI GIORNALISTI.


Ma l’arte, amore mio, so’ tutte eguale
E quanno le vòi fa’ senza talento,
Tu hai voja a faticà’, ne pòi fa’ cento,
4Che all’urtimo so’ tutte tale e quale.

Io che fo? Venno er fojo der giornale:
Me capo er più ber fatto che c’è drento,
Je do fiato a la voce, sentimento,
8E ce ricavo sempre la morale.

Guarda jeri: che c’era? Roba andante!
Er solo morto de quer fruttarolo
11Che scoperse la moje co’ l’amante.

E che antro? Gnent’antro, t’aricordi?
Eppure, vedi, co’ quer morto solo
14Ci ho guadambiato venticinque sòrdi.



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