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II.

L'OSTE.


So’ fortunato! Nun avé’ pavura
Che si dura a sto modo è ’na cuccagna!
Ogni festa che viè’, tappa sicura.
4E poi, dicheno, dice, uno se lagna!

Ma tutti qui!... Sarà ’na jettatura,
Che t’ho da dì? Ma c’è tanta campagna,
E annateve a scannà’ for de le mura
8E no, percristo, qui dove se magna.

Nun fa gnente? Ma intanto che succede?
Che chi viè’ pe’ sta’ alegro a l’osteria,
11Qui drento nun ce metteno più piede.

Poi te stampeno er fatto sur giornale,
E cusì l’avventore se disvia
14E te casca in discredito er locale.




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