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poesia popolare eroica civile | 205 |
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DAL CATULLO CALVOS DI GIOVANNI PASCOLI
il ritorno
“Tua madre„ mi scrivono un giorno
“sta male... sta peggio„ poi... “muore„.
Su rapide rote io ritorno.
È pallida l’aria; ne cade
la pioggia con stroscie sonore;
son tutta una pozza le strade.
“Non parla, non vede„ a la porta
mi dicono “più! nè baciarla
puoi più che in un viso di morta
già freddo!„
M’accosto al suo letto: ella un poco
li occhi alza: ella vede, ella parla:
“Oh! povero bimbo!... del fuoco,
chè ha freddo!„
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