Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Pastor fido.djvu{{padleft:130|3|0]]
Tutta vestita d’edera tenace;
A cui da lume un picciolo pertugio,
Che d’alto s’apre; assai grato ricetto
Ed a’ furti d’amor commodo molto.
Hor tù gli amanti prevenendo, quivi
Fa che t’ascondi, e ’l venir loro attendi,
Invierò la mia Lisetta intanto.
Poi le vestigia di lontan seguendo
Di Silvio, come pria sceso ne l’antro
Vedrollo, entrando anch’io subitamente,
Il prenderò, perche non fugga, e ’nsieme
Farò (che così seco ho divisato)
Con Lisetta grandissimi rumori.
A quali tosto accorrerai tù ancora,
E secondo ’l costume esequirai
Contra Silvio la legge, e poi n’andremo
Ambedue con Lisetta al sacerdote:
E così il marital nodo sciorrai.
Am.Dinanzi al padre suo? Co. Che ’mporta questo?
Pensi tu che Montano il suo privato
Comodo debbia al publico anteporre?
Ed al sacro il profano? A. hor dunque gli occhi
Chiudendo ò fedelissima mia scorta
A te regger mi lascio.
Cor.Ma non tardar. entra, ben mio. A. Vò prima
Girmene al tempio à venerar gli Dei,
Che fortunato fin non può sortire,
Se non la scorge il ciel, mortale impresa.
Cor.Ogni loco Amarilli è degno tempio