< Pagina:Pastor fido.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Pastor fido.djvu{{padleft:158|3|0]]

  Misero e singolare.
  Lin.Una fanciulla come tu sì molle,
  E tenerella ancora,
  Ch’eri pur dianzi (si può dir) bambina;
  E mi par che pur hieri
  T’havessi trà le braccia pargoletta,
  E le tenere piante
  Reggendo t’insegnassi
  A formar babbo e mamma,
  Quando a i servigi del tuo padre i stava;
  Tu che qual damma timida solevi
  Prima ch’amor sentissi
  Paventar d’ogni cosa,
  Ch’à lo ’improvviso si movesse, ogn’aura,
  Ogn’augellin, che ramo
  Scotesse, ogni lucertola, che fuori
  De la fratta corresse,
  Ogni tremante foglia
  Ti facea sbigottire,
  Hor vai soletta errando
  Per montagne, e per boschi,
  Nè di fera hai paura, ne di veltro?
  Dor.Chi è ferito d’amoroso strale
  D’altra piaga non teme.
  Lin.Ben ha potuto in te Dorinda amore,
  Poi che di donna in huomo,
  Anzi di donna in lupo ti trasforma.
  Dor.Oh se qui dentro Linco,
  Scorger tu mi potessi,

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.