< Pagina:Pastor fido.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

'

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Pastor fido.djvu{{padleft:207|3|0]]

  Non vacillar, ma và dritto, e sodo,
  Che ti bisogna sai? questo è ben altro
  Trionfar che d’un teschio.
  Sil.Dimmi, Dorinda mia come ti punge
  Forte lo stral? D. Mi punge sì, cor mio
  Ma nelle braccia tue
  L’esser punta m’è caro, e ’l morir dolce.


                    CHORO


 
BELLA età de l’oro,

  Quand’era cibo il latte
  Del pargoletto mondo, e culla il bosco;
  E i cari parti loro
  Godean le greggi intatte
  Nè temea il mondo ancor ferro, nè tosco
  Pensier torbido, e fosco
  Al hor non facea velo
  Al Sol di luce eterna.
  Hor la ragion, che verna
  Tra le nubi del senso, ha chiuso il cielo.
  Ond’è ch’il peregrino
  Và l’altrui terra, e ’l mar turbando il pino
Quel suon fastoso, e vano,
  Quell’inutil soggetto
  Di lusinghe, di titoli, e d’inganno,
  C’honor dal volgo insano
  Indegnamente è detto;

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.