< Pagina:Pastor fido.djvu
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Pastor fido.djvu{{padleft:236|3|0]]

  Odami cielo e terra,
  Odami la gran Dea, che qui s’adora,
  Che Mirtillo è straniero,
  E che non è mio figlio, e che profani
  Il sacrificio santo. M. Il ciel m’aiti
  Con quest’huomo importuno.
  Chi è dunque suo padre,
  Se non è figlio tuo? Ca. non te’l so dire;
  Sò ben, che non son’io.
  Mon.Vedi come vacilli?
  È egli del tuo sangue?
  Car.Nè questo ancora. M. e perche figlio il chiami?
  Car.Perche l’ho come figlio
  Dal primo dì, ch’i’ l’ebbi,
  Per fin à questa età sempre nudrito
  Ne le mie case, e come figlio amato.
  Mon.Il comprasti? il rapisti? onde l’avesti?
  Car.In Elide l’hebb’io, cortese dono
  D’huomo straniero. M. e quell’huomo straniero
  Donde l’hebb’egli? Car. à lui l’havea dat’io.
  Mon.Sdegno tu movi in un sol punto, e riso.
  Dunque avesti tu in dono
  Quel che donato havevi?
  Car.Quel ch’era suo gli diedi,
  Ed egli à me ne fè cortese dono.
  Mon.E tu (poi c’hoggi à vaneggiar mi tiri)
  Onde avuto l’havevi?
  Car.In un cespuglio d’odorato mirto
  Poco prima i’ l’haveva

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.