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1939

1° gennaio.

Finito un anno di molta riflessione, di liberazione dalla catena (metà in, metà out), di scarse creazioni, ma di grande tensione per liberarmi e comprendere. Si comincia ora.

Sistemato praticamente, il travaglio attivo dovrebbe essere uscito ormai dal caos. Seguirà una vita di saggia separazione: tutta l’energia andrà a creare.

Ricordare che la sicurezza del 30 dicembre ’37 era illusoria e che abbiamo smaniato ancora sei mesi. Ricordare.

7 gennaio.

Benché il giovane tenda a serbarsi sospettoso — per timidezza - egli è ingenuamente pieno di fiducia che la cordialità con gli altri aggiusterebbe ogni cosa — per questo anzi soffre: perché manca di questa cordialità. Il maturo, invece, accetta equanime (cfr. 27 dicembre ’38) quella cordialità che gli tocca, e non si sogna di fondarvi la sua serenità.

19 gennaio.

Qualunque sofferenza che non sia insieme conoscenza è inutile. Ricordarlo, visto che riesce tanto penosa. Invece di soffrire per la vastità di un crollo, soffrire per la sua inutilità. Non c’è orrore che diminuisca soffrendolo bestialmente; bisogna invece guardarlo con

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