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16 giugno.

(Allarmi aerei).

Gli stridori, i tonfi, gli scoppi, che fanno trasalire tutti in questi giorni, non solo prima della guerra non spaventavano, essendo innocui, ma non erano nemmeno percepiti. Ogni passione — qui, il terrore — crea una particolare sensibilità verso i propri stimoli e pretesti, e rivela tutta una provincia della vita oggettiva che prima passava inosservata. L’uomo piú oceanico è quello «trasmutabile per tutte guise». Finché si avranno passioni non si cesserà di scoprire il mondo.

La natura astrattamente descrittiva di Giganti di Doeblin rivela che Berlin-Alexanderplatz anche là dove pareva farcito di esperienza umana e di meditazione era soltanto materiato di bruta e banale verità quotidiana, descritta non drammatizzata; che è difetto comune di molta narrativa attuale e della tua.

Doeblin, Dos Passos, tu: se volete sfuggire al verismo epidermico, cascate nell’astratta costruzione espressionistica. Vi manca soprattutto il senso del dramma.

Bisogna imparare non solo a essere molte persone diverse (Dos Passos ci riesce), ma anche a fare queste persone scegliendole e scegliendone i tratti (i ritratti di Dos Passos si possono spostare da un personaggio all’altro).

18 giugno.

La creazione dei governi parlamentari è la foce dei contrasti tra re e nobili.

Si sente il bisogno del governo parlamentare quando le oligarchie decadono, non quando decadono le monarchie (o dittature). Da queste nascono le oligarchie.

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