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[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Pavese - Il mestiere di vivere.pdf{{padleft:186|3|0]] trina, ai tempi in cui si odiava il nome nemico, la piú religiosa delle barbarie. Ma c’è una differenza da quei tempi: non siamo affatto religiosi.
6 luglio.
S’insegna soltanto dò che infallibilmente è. (Le tecniche infatti sono). Del resto, per insegnare una cosa, bisogna credere nel suo valore assoluto — che esista anche senza noi; che sia oggettivamente.
7 luglio.
Il pregio estetico, l’essenza morale, la luce della verità, non si possono insegnare — ognuno se li deve creare dentro di sé. Sono assoluti, fuori cioè del tempo e quindi della società (cfr. 27 agosto ’39 e II 24 febbraio ’40) e perciò incomunicabili. Le parole ne esprimono solo uno schema.
8 luglio.
Le prime donne di Dostojevskij non si decidono mai chi prendere (Nastàsja Filǐppovna tra il principe e Rogòžin; Katerina Nikolàjevna tra Versilov e l’adolescente; Grušegnka tra Dmitrij e Fjodor Karamazov). Chi è polo negativo a volte (Rogòžin), è positivo altre volte (Dmítrij).
Le donne non sono mai protagoniste, sono sempre vedute da altri.
L’Adolescente non è fiacco perché tratti di malati psichici piú del solito; ma bensí perché è il piú panoramico dei grandi romanzi di Dostojevskij. Vi manca quella scena o quel grappolo di scene che assomma e assorbe in sé tutto il febbrile raccontare, quella specie di giungla improvvisa nel deserto; e la storia si stende piuttosto