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26 luglio.

Gôgnin.

27 luglio.

Le cose di questo mondo (i gesti, esclusa beninteso la natura) sono simboli della realtà interiore nostra o altrui. Ne viene che quanto piú si è sapienti tanto meno si è disposti a sacrificare l’ultima istanza (la vita carnale) per fare onore a un vano e arbitrario simbolo.

Ecco un caso dove l’apparente realismo del pensiero si rivela disfattista, e dove la trascendenza invece si fa tutta disciplina, dando al simbolo un significato tremendo. Il credente si fa uccidere pur di non compiere un gesto che è simbolo di male.

Per l’animo fervente tutto è simbolo. Vedi l’innamorato.

O non succede forse che nell’idealismo sono simbolo i gesti, nella trascendenza gli oggetti naturali? Sarebbe simbolo soltanto ciò che è messo al mondo dallo spirito creatore.

Gli anacoreti si maltrattavano a quel modo, per farsi scusare presso la gente comune la beatitudine che avrebbero goduto in cielo.

28 luglio.

Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi.

1° agosto.

Tutti i libertini sono sentimentali. Anzitutto, nasce dalla lunga finzione verbale di esserlo; poi, dalla consuetudine delle donne, che

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