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e la luna fluisce in silenzio. Compare qualcuno,
ma traversa le piante incorporeo, e si lagna
con quel gemito rauco di chi non ha voce,
e si stende sull’erba e non trova la terra:
solamente, gli treman le nari. Fa freddo, nell’alba,
e la stretta di un corpo sarebbe la vita.
Piú diffusa del giallo lunare, che ha orrore
di filtrare nei boschi, è quest’ansia inesausta
di contatti e sapori che macera i morti.
Altre volte, nel suolo li tormenta la pioggia.
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