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seraphina | 105 |
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Così dicea la mia canzon verace,
E mi sovvien che mi fornian le rime
Un sigaro fumato in santa pace,
72E il bel profilo di due spalle opime.
Due spalle opime, due spalle di sasso,
Fatte per camminarvi a suon di tube:
E avean tutti i sapor dell’ananasso,
76Tutti i sorrisi di una guancia impube!
Domandate a quest’ugne, a questi denti
Come si vinca Minerva guerriera,
Domandate alle mie viscere ardenti
80Come bacin la tigre e la pantera!
E come è dolce l’armonia d’un fiato
Che perdè la misura, e non la trova,
Mentre il pensier, tra sveglio e addormentato,
84Vaghe fila congiunga, e il ciel rinnova;
Mentre in un mar di scompigliate chiome,
Soavemente ondeggi e senza sosta,
Come un visir sul suo camello, o come
88Un baronetto che viaggia in posta!
Voi non credete che possan morire
Le belle donne, o poveri fanciulli?
Ma gli è dono degli angeli svanire,
92E l’infrangersi appunto è dei trastulli.
Non credete che il suo corpo divino
Sia chiuso adesso fra quattro assicciuole?
I preti gli parlarono in latino
96Girando intorno colle negre stole.