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XXXIII.

ALLA POVERELLA DELLA CHIESA





Elemosina a lei, la poverella
  Che un dì fu bionda, giovinetta e bella.

Fulgida, allor, le garrule barriere
  4Correvi in caccia di pupille nere,

Questuando il sorriso e la carezza
  Benedicendo i cenci e l’allegrezza....

E forse ancora qualche vecchio amico,
  8Dalla febbre e l’età fatto pudico,

Ti getta il soldo fra le vecchie coscie,
  Ed entra in chiesa, e non ti riconosce!

Elemosina a lei che, a mane e a sera,
  12Vaga in sogni di fame e di preghiera.

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