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130 PENOMBRE

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Egli lasciò le facili
  Gioie, le soglie care.
  E lo venian dal placido
  Suo tempio a scongiurare
  Le dee della famiglia,
  Le sue dilette glorie,
  Cinte di pie memorie,
  Belle di noti fior....

Tacque, partì. Fu l’angelo
  Fu il demone, fu il bruto?
  Fu il precursor, l’apostolo,
  L’uomo dall’uom voluto?
  Per la profonda tenebra
  Che disse al torvo Urano?
  Che tolse al foco arcano
  Che strepita lassù?

Cantate, o antiche vittime,
  Cantate, o giovinetti,
  Arche di lunghe lagrime,
  Nidi di brevi affetti;
  Cantate ai buoni spiriti
  Qualche preghiera nuova,
  E il vecchio giogo smova
  Che ceppo al bardo fu....

Pregate — il bardo sanguina,
  Ma, se nell’alto sale,
  Dalla cruenta pioggia
  Che gli cadrà dall’ale,

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