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convento ideale 167

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Poi la Lussuria; — le darò un altare
  Tutto per lei, tutto profumi ed or!
Sera e mattina, senza mai posare,
  20Dovrà cantarmi l’Angelus nel cuor.

Porrò l’Invidia accanto al cimitero,
  E in refettorio la Gola porrò;
Schiavo del corpo e schiavo del pensiero,
  24Perennemente le visiterò.

Tu, Avarizia, starai sul campanile
  Giorno e notte, o pudica, a mormorar:
Qui abbiam l’azzurro, la manna e l’aprile,
  28Son rime e strofe e non le voglio dar!

Condurrò l’Ira anch’essa al mio convento,
  Ma per poco, la scarna, vi vivrà;
Le innalzeranno in chiesa un monumento,
  32Ove il Priore a ridere verrà.

Immemore così del calendario,
  Starò in riva del mare, in mezzo ai fior,
Nel convento lontano e solitario.
  36E sulla porta sarà scritto: Amor.

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