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armonie della sera 175

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L’astronomo, insetto dell’atomo errante,
  Giungeva anelante — sull’ermo manier;

E i bracchi annebbiavano, davanti ai camini,
  16Gli sguardi indovini — di un sonno legger.

Il giuoco accendevasi nei turpi ridotti;
  E maghi e sedotti, — con strana virtù,

Già ungean nella bile dell’anima immota
  20La rapida ruota — del meno e del più.

Le madri, frattanto, cadean ginocchioni,
  E in lunghe orazioni — chiedevan pietà....

La notte piombava dai campi celesti,
  24E gli uomini onesti — russavano già.

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