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XV.
Pallida, mesta, e collo sguardo chino
A che pensi, seguendo, o giovinetta.
Il mio cammino?
Forse sospiri che lungi è la vetta,
Che seguirmi in eterno è tuo destino,
Pallida, mesta, e collo sguardo chino?
Io leggo il cielo attraverso l’amore!
Tu sei la lente delle mie pupille:
Povero fiore,
Tolto alle aiuole vergini e tranquille,
Oh non languir sul petto al viaggiatore!...
Io leggo il cielo attraverso l’amore.
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