Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Penombre.djvu{{padleft:45|3|0]]
I
Albo signando lapillo.
Egli aperse quel dì le sue finestre,
Guardò nel cielo e ringraziò l’azzurro;
Sorrise ai fiori e ringraziò i profumi,
E disse all’aura: oh dolce il tuo sussurro!
E alle rondini: addio!
E ai passeggier: vi benedica Iddio!
E, alla parola Iddio, lo assalse un’alta
Riverenza, e dall’anima stupita
Esclamò: — Nume, Iehova, Signore!
Fortunati i viventi in questa vita:
Oh crea l’imperituro,
Regalalo al passato ed al futuro! ―
E poi disse a sè stesso: — Anima mia
Bevi l’ambrosia dai polmoni ansanti;
Centuplica le tue fibre d’amore,
Ti stempra, anima mia, ti stempra in canti!
È nato il bambinello,
Candido, vispo, vigoroso e bello.