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O fedeli, o cattolici,
  Pura e beata greggia!
  Mentre la luna candida
  In mezzo al ciel veleggia,
  Ti accarezza l’arcangelo
  Che veglia, accorto e bello,
  105Le tende d’Israello.

Dormi nei letti tiepidi
  O progenie d’Abele,
  E al capezzal ti piovano
  Sogni di rose e miele,
  Nè la beata moglie
  Ti risvegli russando,
  112Nè il queto bimbo urlando.

Dormi: la notte è fertile
  Di sante apparizioni,
  E nuota in lei più rapido
  L’estro delle canzoni;
  Io, Beniamini, io veglio
  Col mio negro compagno,
  119Io veglio, e non mi lagno.

Poichè il silenzio è un angelo,
  E un sacerdote anch’esso,
  E contemplar le tenebre
  È contemplar sè stesso,
  Nè son parole inutili
  I sibili e i sussurri
  126Che van pei campi azzurri.

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