< Pagina:Penombre.djvu
Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta.

[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Penombre.djvu{{padleft:84|3|0]]

XXIV.

MONASTERIUM




Io ho cercato nel mio letto, nelle notti, colui che l’anima mia ama; io l’ho cercato e non l’ho trovato — Ora mi leverò e andrò attorno per la città, per le strade e le piazze: io cercherò colui che l’anima mia ama — Io l’ho cercato e non l’ho trovato.

Cantico dei Cantici.

Quando il mesto tramonto
  Empie di lunghe striscie d’oro il cielo
  E la campagna di confusi suoni;
  Quando la danza del leggiadro stelo,
  5Sommessamente,
  Dice di aprirsi al fiorellin notturno,
  E la lucciola sente,
  Al burrichìo dell’invido insettume,
  Che la notte fedel le accese il lume;

10Quando buccie e bulbilli,
  Intemerato popolo di ebrei,
  Stan la manna a aspettar della rugiada,
  Sotto le branche degli scarabei,
  Sbadiglïando;

    Questa voce è stata pubblicata da Wikisource. Il testo è rilasciato in base alla licenza Creative Commons Attribuzione-Condividi allo stesso modo. Potrebbero essere applicate clausole aggiuntive per i file multimediali.