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198 | parte ii - capitolo ii |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Piccolo Mondo Antico (Fogazzaro).djvu{{padleft:202|3|0]]lettera, la vita ardente che si sentivano nel sangue, le parole alcooliche a cui tornavano ogni momento, Piemonte, guerra, Cavour, duca di Genova, Vittorio Emanuele, cannoni, bersaglieri.
«Sapete che ore sono?» disse Pedraglio guardando l’orologio. «Le dodici e mezzo! Andiamo a letto.»
Luisa uscì a prendere delle candele e le accese, stando in piedi; nessuno si mosse e sedette anche lei. Allo stesso Pedraglio, quando vide le candele accese, passò la voglia di andar a letto.
«Un bel Regno!» diss’egli.
«Piemonte» disse Franco «Lombardo-Veneto, Parma e Modena.»
«E Legazioni» fece V.
Altra discussione. Tutti le avrebbero volute le Legazioni, specialmente l’avvocato e Luisa; ma Franco e Pedraglio avevano paura di toccarle, temevano di suscitare difficoltà. Si riscaldarono tanto che l’allegro Pedraglio invitò i suoi compagni a gridare sottovoce: «Vosèe adasi, fioeu!» Allora fu V. che propose di andare a letto. Prese in mano la candela ma senza alzarsi.
«Corpo di Bacco!» diss’egli, non sapeva bene se in forma di conclusione o di esordio. In fatto aveva una gran voglia di parlare, di sentir parlare, e non sapeva cosa trovar di nuovo. «Proprio corpo di Bacco!» esclamò Franco ch’era nelle stesse condizioni. Seguì un silenzio alquanto lungo. Finalmente Pedraglio disse: «dunque?» e si alzò. «An-