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il segreto del vento e dei noci | 241 |
[[Categoria:Pagine che usano RigaIntestazione|Piccolo Mondo Antico (Fogazzaro).djvu{{padleft:245|3|0]]fantasie religiose e ne poteva venire uno squilibrio morale. Non si trattava di sopprimere il sentimento religioso; questo, Luisa non l’avrebbe fatto mai, non foss’altro per rispetto a Franco; ma occorreva che Maria, fatta donna, sapesse trovare il perno della propria vita in un senso morale sicuro e forte per sè, non appoggiato a credenze che finalmente erano ipotesi e opinioni, e potevano un giorno o l’altro mancarle. Serbar fede al Giusto, al Vero, fuor di qualsiasi altra fede, di qualsiasi speranza e paura, pareva a lei lo stato più sublime della coscienza umana. A una tale perfezione si figurava avere rinunciato per sè poichè andava a messa e due volte l’anno ai sacramenti, e intendeva rinunciarvi per Maria ma come uno che rinuncia alla perfezione cristiana perchè si trova aver moglie e figliuoli; a malincuore e il meno possibile.
A Maria poteva essere serbata in sorte la ricchezza. Bisognava impedire assolutamente che accettasse una vita di frivolezze, compensate dalla messa alla mattina, dal rosario alla sera e da elemosine. Luisa si era provata qualche volta di tastar Franco su questo terreno di dare all’educazione di Maria un indirizzo morale disgiunto dall’indirizzo religioso e il tasto aveva sempre risposto male. Che non si credesse nella religione Franco lo capiva; che qualcuno la potesse trovare insufficiente come norma della vita, gli riusciva affatto inconcepibile. Che tutti poi dovessero aspirare alla santità, che non fosse buon cristiano chi amasse il tarocco, la